Approfondimenti sull’iniziativa del 21 ottobre

Il 21 ottobre si avvicina.

Ecco qualche altro spunto per comprendere di cosa tratterà l’evento.

Tratteremo della storia incredibile e semisconosciuta dei circa 200 cittadini cinesi internati nei campi di concentramento italiani di Tossiccia (Abruzzo), San Gabriele (Abruzzo) e Ferramonti di Tarsia (Calabria), durante il Fascismo sarà l’oggetto dell’iniziativa organizzata da Casa Gramsci il prossimo 21 ottobre presso la sede stessa dell’Associazione.

La ragione per cui i testi vengono presentati nello stesso evento sta nella loro complementarietà: se il testo pionieristico di Kwok ha il grande merito di aver svelato, grazie all’incontro con un ex internato, il signor Mario Cheng Chi Chang, questa parte importante della storia, tanto della comunità cinese in Italia che del recente passato nazionale, il libro del Professor Brigadoi Cologna (Sinologo e sociologo delle migrazioni) ha l’altrettanto importante merito di aver raccolto i documenti emersi dalla prima ricerca di Kwok per approfondirne le iniziali ricerche, riuscendo addirittura nella difficile impresa di ricostruire ragioni e dinamiche del flusso migratorio cinese in Italia.

Compito quest’ultimo tutt’altro che semplice. Le difficoltà dovute ad una scarsa ed imprecisa fonte documentale, la possibilità di accedere alle poche lettere scritte e sopravvissute alla censura fascista, in una lingua lontana dalla nostra, scritte addirittura in un cinese ben distante dall’odierno mandarino, sia in termini linguistici, stilistici che calligrafici.

Una difficoltà resa ancor maggiore dalla mancanza all’epoca dei fatti, di un sistema standard di trascrizione dei caratteri cinesi in caratteri latini.

L’approccio multidisciplinare, contemporaneamente sociologico e sinologico messo in campo dal Prof. Cologna, ha consentito di riempire i vuoti lasciati da tale scarsità documentale e mettere ordine nelle poche fonti a disposizione.

Tale approccio ha consentito non solo di risalire a circa il 90% delle reali identità degli internati ma addirittura di ricostruire le incredibili vicende di chi, partito da un continente lontano in cerca di una vita migliore, dopo una fase di miglioramento e progressiva ascesa sociale, si ritrova in un campo di concentramento, senza aver commesso nessun reato, per il solo fatto di esser cittadino di uno stato nemico.

La presentazione porterà alla luce le esistenze narrate nei testi, vite straordinarie di chi in un campo di concentramento ha trovato l’amore e fondato le basi, sposando donne italiane, per le prime generazioni di cinesi in Italia, di donne che per non sottostare al ricatto fascista che voleva impedire loro di sposare l’uomo che amavano, a causa del divieto di matrimoni misti imposto dal fascismo, andrà via dall’Italia formando la propria famiglia e dando alla luce dei figli che si affermeranno ad altissimi livelli in settori importanti della vita economica europea, ma anche storie di donne italiane che per amore di uomini cinesi, dovranno prima scappare dalla barbarie fascista andando a vivere nella regione dello Zhejiang in Cina e si troveranno poi a dover sfuggire anche dalla furia delle guardie rosse, nel pieno della Rivoluzione Culturale.

Si scoprirà della microcomunità italiana a Qingtian nello Zhejiang e si scoprirà anche il ruolo del Vaticano in queste vicende, grazie alla presenza di Padre Antonio Chang nel campo di concentramento di San Gabriele e della sua azione mirata, più che alla salvaguardia degli internati, alla conversione di più cinesi possibili al cattolicesimo.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *