Conclusa con successo la presentazione dei libri sui Cinesi durante il fascismo

Concluso con successo l’incontro pubblico della presentazione dei due libri che hanno svelato ed approfondito una pagina rimossa della tragedia del fascismo italiano.

• I cinesi in Italia durante il fascismo. Il campo di concentramento (Philip L. Kwok)
• Aspettando la fine della guerra. Lettere dei prigionieri cinesi nei campi di concentramento fascisti. (Daniele Brigadoi Cologna)

Un grazie a tutto il pubblico venuto ad assistere alla presentazione dei due libri che hanno svelato ed approfondito una pagina rimossa della tragedia del fascismo italiano. Un grazie a Luna Cecilia Kwok per aver portato il suo contributo non solo di editrice di uno dei testi, ma anche come testimone diretta delle ricerche del padre, Philip Kwok, base per le fondamentali ricerche che hanno consentito di portare alla luce questa vicenda.

Un grazie ad Agnese Palma per aver portato il saluto dell’Anpi, per l’interesse mostrato verso queste altre vittime del fascismo, nonché di aver colto alcune delle storie personali emerse dal testo del Prof. Brigadoi Cologna, di straordinarie donne italiane, come Giuseppina Croci, partite giovanissime per la Cina a dirigere delle filande e tornate dopo aver conseguito grandi risultati. L’esser riuscita a collegare questa storia personale al quadro generale è stato spunto di grande riflessione per tutti.

Ringraziamo Emanuele Pellecchia per aver raccontato come si è sviluppata l’idea per l’imminente realizzazione di un film che parlerà proprio del campo di concentramento di Ferramonti di Tarsia, luogo dove alcuni dei cinesi internati furono trasferiti nella parte finale della loro assurda prigionia.

Un grazie anche al Prof. Brigadoi Cologna per aver raccontato nel dettaglio la ricerca raccolta nel suo testo, suscitando una profonda attenzione di tutto il pubblico presente. Il suo discorso non ha solo fatto comprendere gli assurdi motivi per cui degli innocenti sono stati rinchiusi in campi di concentramento ma ha anche svelato i processi storici che hanno condotto una parte del popolo cinese proveniente da un’area del raggio di 50 km della regione del Zhejiang in Italia, ricostruendo le loro esperienze di vita prima dell’arrivo, durante la prigionia e dopo la fine della guerra, quando iniziano a vivere nel contesto italiano del dopoguerra.

Non si è trattato solo di una storia di vittime del fascismo, questa è una vicenda dalle mille sfaccettature che apre a discorsi multidisciplinari che spaziano dall’ambito storico, sinologico fino a quello della sociologia delle migrazioni, per parlare di integrazione e sfatare luoghi comuni sulla Cina e i cinesi.

Considerata la riuscita dell’evento, l’Associazione Gramsci a termine della presentazione ha annunciato la volontà di aprire un ciclo di incontri dedicati alla comprensione, studio e approfondimento del “mondo” Cina.

Un grazie a tutti e un arrivederci alla prossima iniziativa.

 

In basso le slide che hanno introdotto la discussione, spiegando come l’idea originale per un evento che doveva mettere a confronto il vissuto della memoria della Resistenza in Italia ed in Cina, si sia poi tramutata con successo nella presentazione dei due libri citati.

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